Ma forse domotica è già un termine passato di moda, un po’ polveroso, adesso gli innovativi lo chiamano Smart Home ed è facile capire come mai. Un salto avanti notevole in questo settore lo ha prodotto un gigante della digital economy, Amazon, che con le sue quasi infinite possibilità finanziarie (Jeff Bezos è diventato quest’anno l’uomo più ricco del mondo) ha realizzato un’intelligenza artificiale che si appresta a diventare lo standard nel settore.
L’AI di Amazon si chiama Alexa e da pochi mesi viene data in licenza alle aziende che producono elettrodomestici, proprio come se fosse un franchising. La prima casa a chiudere l’accordo è stata Whirlpool, che da quest’anno produce una linea top di gamma che implementa Alexa e consente alle persone di interagire con tutti i dispositivi domestici, sia tramite comandi vocali che tramite app da installare su smartphone o tablet.
I primi acquirenti possono già interagire con le proprie lavatrici, asciugartici, forni e frigoriferi, stereo e altoparlanti, lampade, robot pulitori, interruttori, aspirapolvere. Possono chiedere informazioni sulla diagnostica, impostare l’operatività, ordinare in automatico materiali di consumo.
E poi ci sono tutta una serie di attività che le macchine fanno in autonomia tramite la cosiddetta Internet of Things (IoT) tra cui la connessione con Alexa (che ovviamente è su cloud) l’aggiornamento dei vari firmware e l’integrazione operativa con gli altri dispositivi della casa.